Precari del Comune di Santa Caterina Villarmosa, interviene lo SNALV Confsal

Dopo anni di incertezze e di diritti negati sono stati in tanti i precari che hanno festeggiato la ricorrenza del I° Maggio, così com’è giusto che sia, consci di una nuova condizione sociale garantita loro dalla Legge Madia è confermata dalla legge regionale n. 1/2019, traguardo fortemente perseguito quanto meritato dalla categoria. A fronte dei tanti Comuni che hanno portato a buon fine le procedure di stabilizzazione, con la sottoscrizione di un contratto a Tempo Indeterminato, sono tanti ancora quelli inadempienti che, in molti casi, con un rimpallo di competenze tra l’organo Politico e quello Amministrativo, ancora oggi, dopo l’ennesima affermazione di un diritto per troppo tempo negato da funzionari che, nonostante tutto, continuano a manifestare dubbi sulle modalità di reclutamento a cui assoggettare le procedure di stabilizzazione del personale facente parte della categoria, temporeggiano e rinviano senza alcuna motivazione. Forti di una normativa chiara e lineare a favore delle nostre ragioni, ritengo opportuno – dichiara Michele Ferro come componente della Segreteria SNALV Confsal con delega agli Enti Locali – sollecitare, ancora una volta, tutte le amministrazioni che non hanno ancora provveduto a procedere celermente all’adozione degli atti propedeutici all’assunzione diretta, sottolineando che i vari Enti sono chiamati a procedere solo ed esclusivamente ai sensi dell’art. 20 co. 1 del Decreto 75/2017 così come, da sempre, sostenuto dal sottoscritto, principio normativo che trova riscontro nell’art. 22 comma 3 della legge regionale n. 1/2019, supportato dal Nulla Osta del Governo Nazionale che non ha proceduto ad impugnare la Legge Finanziaria Siciliana, contrariamente a quanto paventato da molti.  L’invito rivolto agli Enti Locali a procedere con celerità trova fondamento nel c.d. “Decreto Crescita”,  in virtù del quale cambieranno radicalmente le regole che fissano le capacità assunzionali delle Regioni e dei Comuni, sollevando non pochi problemi e dubbi applicativi. In primo luogo, esse entreranno in vigore al momento della emanazione dei decreti attuativi, quindi entro il 30 giugno 2019, il che imporrà alle regioni ed ai comuni di modificare per l’ennesima volta la propria programmazione del fabbisogno di personale. Al fine di  prevenire oggi ciò che domani potrebbe presentarsi come un ostacolo insormontabile che farebbe ripiombare nella totale incertezza quanti non hanno beneficiato delle procedure di stabilizzazione ai sensi dell’art. 20  comma 1 del decreto 75/2017, per inadempienza e superficialità di amministrazioni, ma ancor di più per precise responsabilità imputabili a saccenti funzionari che “dotti del loro sapere” saranno puntualmente smentiti dagli avvenimenti che testimonieranno l’esatto contrario, come già avvenuto in passato, sollecitiamo fortemente tutto il personale, gli amministratori e i funzionari di buon senso ad interagire, con alto senso di responsabilità ed impegno, per la definizione del percorso di stabilizzazione  a tutela e salvaguardia di diritti consolidati dei lavoratori dipendenti che nulla hanno sottratto indebitamente ad altri, prima che sia troppo tardi e ciò che oggi è possibile concretizzare diventi un amaro ricordo, con le conseguenze che possiamo solo immaginare. Una cosa è certa e inequivocabile, la chiara volontà della politica, Nazionale e Regionale, di scrivere la parola fine al precariato senza concedere più altro tempo oltre quello già concesso dalle norme che regolamentano il processo di  stabilizzazione del personale “precario”. Chiediamo, pertanto, come SNALV Confsal, alle Amministrazioni Locali di mettere in atto quanto in loro potere per responsabilizzare i loro funzionari, spronandoli a concludere le procedure entro tempi ristrettissimi, prima che si chiuda per l’ennesima volta lo spiraglio che la politica Nazionale e Regionale ha voluto creare a difesa dei diritti di questi lavoratori e a supporto di quelle Amministrazioni Locali illuminate che hanno riconosciuto nella norma la possibilità concreta di adeguare gli organici ai loro piani di fabbisogno di personale, evitando la vanificazione degli sforzi sostenuti dai Governi Regionale e Nazionale per chiudere definitivamente questa pagina nera che riguarda migliaia di lavorati a tempo determinato che assicurano servizi fondamentali alla cittadinanza in tutti gli enti della Regione Sicilia.

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