Poste Italiane, scatta il piano di riorganizzazione. Azzurra Cancelleri: “Il Governo riveda l’accordo”

Dal 2018 sarà attivo il piano di riorganizzazione che introduce la consegna a giorni alterni della corrispondenza all’interno del quale rientra la chiusura di numerosi uffici postali nei piccoli centri. Si tratta di un piano scellerato che priva i piccolissimi centri di un servizio essenziale per il quale Poste Italiane, incassa annualmente 262,4 miliardi di euro. Sono soldi pubblici ed il Governo non può non garantire il servizio universale di corrispondenza.

Si riveda il contratto di programma 2015/2019 siglato tra Poste e Ministero dello Sviluppo economico che ha complicato i servizi postali. Il risultato? Tonnellate di missive in giacenza con bollette consegnate anche dopo la scadenza ed invii prioritari, come raccomandate dell’Inps, avvisi di Equitalia e telegrammi, compromessi”. Lo dice Azzurra Cancelleri, deputato alla Camera del Movimento Cinque Stelle alla luce della recente question time promossa dal capogruppo Arianna Spessotto.

“A subire questo ultimo vergogno taglio saranno 5300 comuni – prosegue la parlamentare -. Questo piano contrasta con le normative europee che regolano la raccolta e la distribuzione degli invii postali al domicilio del destinatario entro cinque giorni lavorativi eccetto in circostanze o condizioni geografiche eccezionali. Evidentemente la riduzione del servizio postale dipende invece da una convenienza economica e andrebbe a danneggiare la già situazione siciliana rallentata dal numero del personale nettamente inferiore alla mole di lavoro degli uffici.

Il Governo italiano riveda l’accordo – conclude – e si impegni a garantire il servizio universale ed il mantenimento degli sportelli postali tenuto conto che esiste una risoluzione approvata dal Parlamento Europeo a difesa delle aree remote, montane, disagiate e a maggiore rischio di isolamento. Di questo passo invece l’Italia rischia una procedura d’infrazione europea per violazione del diritto degli utenti. L’ennesima beffa a scapito dei suoi stessi cittadini”.

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