Pericolose zanzare tigre identificate nel nisseno

CALTANISSETTA – In aumento il numero di zanzare tigre nel nostro territorio. In merito il professore Pierluigi Scalia spiega: <<Questa è una specie di insetto altamente coinvolto nella diffusione di patogeni di vario tipo. La zanzara tigre è stata associata alla trasmissione di vari virus. Tra questi gli agenti della febbre del Nilo, della febbre gialla e dell’encefalite di St. Louis. Pur non essendo in bacini endemici per tali forme virali è comunque buona prassi evitare l’esposizione a punture da parte di questa specie quale vettore di forme virali che possono compromettere quelle fasce di popolazione con sistema immunitario immaturo o compromesso>>.

<<La zanzara tigre, inoltre, è vettore di parassiti che possono causare la dirofilariosi cardiovascolare in cani e gatti – continua Scalia – Questa specie “Aedes albopictus” si nutre più volte in un giorno e in condizioni ambientali ottimali può vivere anche più di 40 giorni>>.

Continua la dottoressa Claudia Sollami, esperta in entomologia applicata: <<Dal punto di vista dell’aspetto, si distingue molto bene dalla zanzara comune per la livrea “tigrata”. L’adulto di zanzara tigre, infatti, ha un corpo nero con striature bianche su capo, torace, addome e zampe. Un rimedio effettivo per minimizzare la sua presenza ambientale rimane l’eliminazione di quei fattori che permettono lo sviluppo dell’insetto. Per tenere lontano le zanzare sono sufficienti piccoli accorgimenti pratici, come svuotare i sottovasi delle piante ed evitare i ristagni di acqua, o adottare sistemi di disinfestazione. La presenza di “siti a rischio”, come gli pneumatici usati e altri contenitori dove ristagnano anche piccole quantità di acqua, ha consentito la creazione di “aree primarie di colonizzazione” dalle quali è iniziato l’insediamento del territorio circostante>>.

<<Per gli aspetti di prevenzione dalle punture di questa specie di zanzara, tipicamente non suscettibile ai repellenti naturali – conclude il prof. Pierluigi Scalia – un recente studio, condotto nel 2015 pubblicato sulla rivista “Journal of Insect Science” ha evidenziato una particolare risposta al composto DEET (N, N-Diethyl-metatoluamide), conosciuto dalla seconda guerra mondiale, quale rimedio sicuro ed efficace per gli ambienti più a rischio per la propagazione di questo insetto. La dietiltoluamide (DEET) è una sostanza presente nella maggior parte dei repellenti antizanzara in commercio. Per essere sicuri di utilizzare il prodotto basterà guardare le indicazione dell’insettorepellente che si intende acquistare>>.



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