Il pensiero di Caltanissetta Protagonista dopo le elezioni comunali di ieri

CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Fare un’analisi del voto di domenica scorsa è esercizio semplice. Un’equazione di primo grado con incognite facilmente identificabili. Il campo di esistenza si riduce nell’affermare che il centrodestra ha vinto ovunque inequivocabilmente.

Ma in politica i ragionamenti e le tesi a supporto dei dati non sono concetti matematici per cui già adesso cominciamo a sentire commenti multicolore. Preferiamo non tenerne conto.

Chi come noi, che vive nello storico laboratorio politico di Caltanissetta, è in modo convinto assestato da sempre sulle posizioni del bipolarismo, che ha sempre combattuto gli opportunisti e i trasformisti, che ha scelto di uscire dal PdL a causa della deriva monarchica della coalizione; chi come noi ha sempre puntato sulla qualità degli uomini piuttosto che alle nomine e alle investiture passate sopra la testa del popolo, che ha avuto sempre rispetto nei confronti di chi ha creduto nei valori della famiglia, nei confronti di chi ha investito nel lavoro, di chi ha sempre rispettato le regole in modo silente senza chiedere nulla; nei confronti di coloro che rischiano giorno dopo giorno sul loro lavoro, di chi non si è mai riparato dietro sindacati spudoratamente scorretti, nei confronti di una cittadinanza abbandonata, lasciata alla deriva rispetto perfino a chi, considerata “risorsa”, ha occupato e continua occupare l’attenzione di politicanti beceri e ottusi funzionali solo a business colossali; ecco, tutto quanto abbiamo descritto è quello che scorgiamo nell’espressione popolare del voto di ieri. Non occorrono soloni, non occorrono virtuosismi ed equilibrismi tipicamente e vagamente democristiani per dire e dimostrare quello che è successo in tutta Italia.

Il centrodestra deve occuparsi e preoccuparsi di recuperare il suo elettorato, dotarsi di un programma dirompente e coraggioso, indicare la via politica, ridare garanzie e certezze ai cittadini, smarriti appresso ad uomini senza attributi e senza qualità, senza idee e con il solo miraggio della gestione del potere. Questi interessi hanno distrutto il centrodestra che hanno alimentato il dissenso generalizzato che ha assunto forme e contenuti penta stellati.

Non soltanto in questa tornata elettorale, ma anche nelle altre passate più o meno recenti a partire dal referendum dello scorso dicembre, il messaggio è stato chiaro. Si presentino idee chiare, uomini di qualità, programmi seri, si garantisca la vera libertà ai cittadini e magicamente il centrodestra volera’! E’ un teorema perfino banale.

Se di questo non si rendono conto coloro che dovranno tirare le fila del centrodestra per le prossime elezioni regionali allora questi uomini sono veramente incapaci. Ma questa volta non ci saranno movimenti, delusi, associazioni, semplici cittadini disposti ad avallare scelte non chiare, impastate e di preciso interesse. L’impressione è che questa volta il popolo del centrodestra non si farà prendere in giro e non sarà disponibile a sostenere linee vaghe.  Si sbrighino e lavorino sul da farsi. Ci siamo stancati di traccheggi inutili che ci portano verso l’autodistruzione.

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