Migrante somala e la figlia minore sequestrate da due connazionali

PIAZZA ARMERINA – Su delega della Procura Distrettuale della Repubblica di Catania, nella mattinata di ieri la Polizia di Stato in Piazza Armerina ha tratto in arresto, in esecuzione di ordinanza applicativa della misura della custodia cautelare in carcere, emessa l’8.8.2017, dal G.I.P. del Tribunale di Catania:

  • AHMED Osman, Somalia, (cl.1994), pregiudicato,
  • HASSAN Moulid, Somalia (cl.1995), pregiudicato,

entrambi ritenuti responsabili, in concorso tra loro e con altre persone allo stato da identificare, del reato di sequestro di persona a scopo di estorsione in quanto, per procurare a sé o ad altri un ingiusto profitto come prezzo della liberazione, privavano della libertà personale una loro connazionale e la figlia minore, minacciando la donna di non liberarle se non previo pagamento di una somma di denaro.

Il provvedimento accoglie gli esiti di un’attività investigativa, avviata dalla Squadra Mobile di Catania a seguito della denuncia, sporta da una cittadina somala giunta, unitamente alla figlia minore, presso il Porto di Catania il decorso 14 luglio a bordo di una nave della Guardia Costiera italiana soccorritrice, che riferiva di un suo connazionale di nome “Ousman”, incontrato nel comune di Giardini Naxos (ME), che si era offerto di aiutarle a raggiungere la città di Milano. L’uomo, in realtà, le aveva poi rinchiuse all’interno di un appartamento, costringendola a contattare la propria famiglia in Somalia per farsi inviare la somma di 1000 dollari, necessaria per le spese di viaggio e per la loro liberazione. Ricevuti 300 euro, la giovane veniva accompagnata da un altro suo connazionale nei pressi di un terminal degli autobus in questo capoluogo, dove veniva abbandonata insieme alla figlia.

L’attività di indagine, coordinata da questa D.D.A., permetteva di riscontrare quanto dichiarato dalla denunciante e di risalire a due cittadini somali, AHMED Osman e HASSAN Moulid, che risultavano risiedere nel comune di Piazza Armerina (EN), ove sono stati tratti in arresto dalla Squadra Mobile di Catania, con la collaborazione della Squadra Mobile di Enna e del Commissariato di P.S. di Piazza Armerina.

Espletate le formalità di rito, gli arrestati sono stati associati presso la casa circondariale di Enna a disposizione dell’A.G.

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