L’importanza della memoria: la tragedia delle Foibe e l’esodo degli italiani da Istria

L’Istituto Comprensivo “M. L. King” di Caltanissetta, guidato del Dirigente scolastico Rosa Cartella ha celebrato con un evento, presso la sede centrale del plesso “M. Abbate”, la “Giornata del Ricordo”, istituita dal presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi nel 2004, dopo 60 anni di silenzio, in memoria delle vittime delle Foibe. La manifestazione verteva sul tema dell’importanza della memoria. Per l’occasione sono state invitate la prof.ssa Gabriella Portalone, già docente di Storia Contemporanea presso l’Università di Palermo e Anna Maria Bruno Stella, profuga del periodo delle Foibe. L’evento è stato introdotto e coordinato dalla preside e aperto dall’esecuzione, da parte degli alunni, dell’Inno d’Italia. Il Dirigente Rosa Cartella ha affermato: “Le giovani generazioni vanno educate alla conoscenza e alla memoria di questi tragici fatti storici, anche attraverso la testimonianza di chi li ha vissuti. Importante contributo per analizzare e studiare l’orrore delle Foibe, ma anche della Shoah, è quello di ricordare le vittime e riflettere sui valori della nostra Costituzione”.

La prof.ssa Portalone ha relazionato sulle Foibe, ma soprattutto sull’esodo degli italiani. Ella ha precisato: “E’ importante ricordare tutte le vittime degli eccidi (Foibe, Shoah ecc.) poiché non esistono morti di serie A e di Serie B. C’è da dire che le Foibe furono un atto di guerra, per opera di Tito e dei suoi seguaci,  ma la cosa terribile fu quella di costringere 350 mila italiani a lasciare le case, le fabbriche, i terreni. Gli italiani vennero costretti a lasciare Fiume, Istria, la Dalmazia e ad andare in Italia. Ogni profugo poteva portare pochi effetti personali ed averi, venivano concessi cinquemila lire, individualmente, e trentamila lire per nucleo familiare, molti rinunciarono ai loro soldi per poter portare le bare coi parenti defunti. La cosa più inumana fu che in Italia gli italiani stessi li accolsero malissimo. Era previsto che il treno portava i profughi in Italia facesse una fermata a Bologna, dove le associazioni umanitarie avevano preparato il latte caldo per i bambini di questi profughi. I ferrovieri scioperarono e il treno non si fermò. Così il latte venne gettato sui binari. I profughi vennero sparsi nel territorio italiano e furono costretti a vivere in caserme dismesse e scuole in spazi angusti di circa 2 metri quadri per famiglia. Tutto ciò fino al 1963. In Liguria gridavano “In Sicilia hanno il bandito Giuliano, noi abbiamo i banditi giuliani” riferito ai profughi. Fu una vergogna l’accoglienza ai nostri fratelli italiani.  Finalmente,dopo sessant’anni, nel 2004 il Parlamento Italiano ha istituito il “Giorno del Ricordo”che si celebra il 10 Febbraio”.

Anna Maria Bruno, ha parlato del padre, Luigi Bruno, martire delle Foibe, al quale recentemente è stata intitolata una via di Caltanissetta. La signora Bruno ha voluto parlare della sua esperienza nel periodo in cui viveva a Fiume, dove il padre venne deportato, torturato ed infoibato,dai titini

La sua speranza è quella che la sua esperienza serva da esempio alle nuove generazioni. Al più presto renderà edita una sua pubblicazione.

Gli alunni coinvolti hanno realizzato vari lavori, tra cui una mostra con pitture e immagini relative al periodo storico trattato, è stata commentata una presentazione Power Point sul tema delle Foibe, sono state declamate delle poesie e inneggiati canti, inoltre è stata effettuata un’intervista alla prof.ssa Portalone che è stata inserita nel giornalino on line “La Voce del King” sulla piattaforma nazionale ministeriale “Alboscuole”.

Hanno presenziato all’incontro tutti i docenti e i genitori degli alunni. L’esperienza si è rivelata didatticamente positiva e formativa

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