L’Amministrazione Comunale di Caltanissetta inserisce il Parco-Museo “Sant’Anna” nel Piano triennale delle opere pubbliche

L’Amministrazione Comunale di Caltanissetta inserisce il Parco-Museo
“Sant’Anna” nel Piano triennale delle opere pubbliche. Dunque, un
risultato di particolare importanza per la nostra città, per il nostro
territorio. Un ulteriore passo in avanti verso la realizzazione degli
obiettivi tenacemente perseguiti dal Comitato Parco Antenna Sant’Anna di
Caltanissetta, costituito da diversi soggetti – pubblici e privati – tra
cui Italia Nostra. Come abbiamo affermato in altre occasioni, il Parco
Sant’Anna è un progetto, un traguardo irrinunciabile per la città di
Caltanissetta. Noi di Italia Nostra questo lo abbiamo sempre sostenuto.
Così come abbiamo sempre sostenuto e lottato per la fruizione del Parco
Dubini. E’ attraverso la realizzazione di progetti come questi che la
città può finalmente riqualificarsi, rigenerarsi. Ridefinire i propri
spazi e i propri orizzonti.

Italia Nostra Sicilia

NOTA
La Città di Caltanissetta custodisce al suo interno un patrimonio
naturalistico-paesaggistico e storico-tecnologico di rilevante valore. Ci
riferiamo al grande spazio verde di Colle Sant’Anna (di circa 16 ettari) e
alle peculiari strutture architettoniche e tecnologiche qui realizzate,
tra il 1949 e il 1950, per farne un importante impianto
radiotrasmettitore. Un impianto per la radiodiffusione in onde medie e
corte. Il suo principale elemento è un’antenna omnidirezionale di 286
metri di altezza. L’impianto è generalmente indicato con il nome di
Antenna RAI di Caltanissetta”.
«L’inizio dei lavori di costruzione risale al 1949, quando ci fu
l’esigenza da parte della RAI di rendere fruibile la ricezione del segnale
nei paesi del Mediterraneo e del Nord Africa. I costi di costruzione
furono di 146 milioni di lire dell’epoca; l’azienda costruttrice fu la
CIFA (Compagnia Italiana Forme e Acciaio). L’impianto, di proprietà della
RAI, fu inaugurato il a 18 novembre 1951 dall’allora ministro delle
telecomunicazioni Giuseppe Spataro e dal presidente della RAI Cristiano
Rindomi, insieme ai presidenti in carica e uscente della Regione Siciliana
Franco Restivo e Giuseppe Alessi. L’impianto per anni è stato utilizzato
per la trasmissione in onde lunghe sui 189 kHz. L’impianto ad onde corte,
costituito da antenne separate dalla struttura principale, operava sulle
frequenze di 6060 kHz con 3 kW di potenza, mentre sui 7175 e 9515 kHz con
5 kW. In precedenza, l’impianto sui 6060 kHz era usato con una potenza di
25 kW. L’antenna è stata utilizzata anche per le trasmissioni di un
notiziario in lingua araba trasmesso in onde medie (Caltanissetta 1 – 567
kHz). Fino al 1965 l’antenna deteneva anche il primato di struttura più
alta d’Europa; il record fu poi battuto dalla Belmont Transmitting
Station, alta 351,65 metri, situata in Gran Bretagna; quest’ultima è
tuttora la più alta struttura di tutta l’Unione europea, seconda solo alla
Torre della TV di Vinnycja in Ucrainaalta 354 metri. La struttura più alta
al mondo è il grattacielo Burj Khalifa negli Emirati Arabi Uniti, alto ben
828 metri. Al 2015 l’antenna RAI di Caltanissetta è la 43ma torre di
trasmissioni per altezza censita al mondo. L’antenna è sita alla sommità
della collina di Sant’Anna di Caltanissetta , collina che ha un’altezza
sul livello del mare di 689 metri s.l.m., la sommità dell’antenna è quandi
alta 975 metri. Gestito nell’ultimo periodo da Rai Way, l’impianto è stato
spento il 9 agosto 2004, a causa del progressiva disaffezione
dell’audience dalla radio AM e per l’alto costo di mantenimento degli
impianti, costo che ha spinto numerose emittenti ad abbandonare le
trasmissioni in queste bande. Secondo i dirigenti di Rai Way dal 1982 il
traliccio è stato verniciato una sola volta e per questa operazione sono
occorsi trenta giorni di lavoro con quattro unità lavorative, senza
l’utilizzo di alcun ponteggio. La RAI, nel 2004, una volta disattivato
l’impianto, ha espresso l’intenzione di demolire la struttura – ormai
inattiva e con alti costi di manutenzione; infatti, per la manutenzione
periodica sono coinvolti tecnici specializzati er i lavori ad alte quote.»
(Da: https://it.wikipedia.org/wiki/Antenna_RAI_di_Caltanissetta)
La particolare struttura tecnologica è situata sulla sommità del colle
Sant’Anna, a 689 metri s.l.m., mentre il vertice dell’antenna raggiunge i
975 metri s.l.m.. Essa è costituita da una torre autoportante in acciaio a
traliccio, provvista di tiranti. L’antenna è fissata al suolo mediante
quattro piloni di ancoraggio e poggia su due isolatori in porcellana del
peso di 16 quintali ciascuno. L’antenna possiede dispositivi tecnologici
che raggiungono tutto il bacino del Mediterraneo ed è tenuta in piedi
grazie ad una base a semisfera che poggia su un’altra semisfera. Anche il
nipote di Guglielmo Marconi, in visita a Caltanissetta, ha ammirato “il
gioiello tecnologico” che si tiene in piedi come una matita sottilissima
attraverso un sistema di tiranti che consentono particolari oscillazioni.
La struttura presenta apparecchiature trasmittenti che, per la natura del
segnale, furono poste in quota. Gli edifici annessi all’antenna, in buono
stato di conservazione e la cui architettura riconduce al linguaggio
razionalista-funzionalista, custodiscono preziose apparecchiature d’epoca,
che potrebbero far parte di un eventuale “Museo – Centro studi per le
Comunicazioni”. Pertanto, ribadiamo ancora una volta l’importanza di tali
strutture tecnologiche nel contesto del Colle Sant’Anna. Un’area di
straordinario interesse storico-archeologico, naturalistico e
paesaggistico. Un patrimonio rilevante che costituisce, rappresenta una
parte fondamentale dell’identità culturale della città di Caltanissetta.
Un bellissimo altopiano verde, custode di biodiversità, che domina la
città e da cui è godibile una veduta a 360 gradi della Sicilia Centrale.
In conclusione, Italia Nostra propone, supporta la proposta di apposizione
di un vincolo etnoantropologico sull’area e sulle strutture
architettoniche e tecnologiche di Colle Sant’Anna, a Caltanissetta.
Questo, insieme ad una variante urbanistica per la titolazione dell’area a
“Parco naturalistico ed etnoantropolologico”.

(Prof. Leandro Janni – Presidente regionale di Italia Nostra Sicilia –
https://www.italianostra.org/proposta-di-apposizione-di-un-vincolo-etnoantropologico-sullarea-e-sulle-strutture-architettoniche-e-tecnologiche-di-colle-santanna-a-caltanissetta/?fbclid=IwAR1KShOEnAjAEAZ4rLIFU7lL6a-q5AWR5OKd6_Vabqu2b_9ZyJf6Z8UcBJA)

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