Italia fuori dalla recessione, il Pil torna a crescere: +0,2%. La disoccupazione giovanile scende al 30,2%, ai minimi dal 2011

Per l’economia italiana è ufficialmente terminata la fase di recessione tecnica: dopo due cali consecutivi negli ultimi due trimestri 2018, infatti, nel primo trimestre dell’anno il Pil è infatti tornato a crescere, facendo segnare un +0,2%. Secondo i dati della prima stima flash dell’Istat, su base tendenziale (cioè nel confronto con il primo trimestre 2018) la crescita è stata dello 0,1%.

All’inizio del 2019 l’economia italiana – commenta l’Istat – ha registrato “un moderato recupero che ha interrotto la debole discesa dell’attività registrata nei due trimestri precedenti”. Nel complesso, “l’ultimo anno si è caratterizzato come una fase di sostanziale ristagno del Pil, il cui livello risulta essere nel primo trimestre del 2019 pressoché invariato rispetto a quello di inizio del 2018”.

Il primo trimestre del 2019, specifica l’istituto, ha avuto una giornata lavorativa in meno rispetto al trimestre precedente e due giornate lavorative in meno rispetto al primo trimestre del 2018. La variazione congiunturale del Pil è la sintesi di incrementi del valore aggiunto sia dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, sia dell’industria e dei servizi. Dal lato della domanda, il contributo è stato negativo per la componente nazionale (al lordo delle scorte) e positivo per la componente estera netta.

Di Maio: festeggiamo il Primo Maggio fuori dalla recessione – “Mercoledì potremo festeggiare il primo maggio con qualche dato positivo: l’Istat ci dice che la disoccupazione scende, che siamo fuori dalla recessione, dati importanti che ci fanno affrontare il primo maggio con elementi incoraggianti”. Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio, conversano con i giornalisti nel palazzo del governo tunisino.

La disoccupazione giovanile scende al 30,2%, ai minimi dal 2011

A marzo si è registrata una riduzione di 1,6 punti rispetto a febbraio e di 2,5 punti sullo stesso periodo del 2018. Aumentano di 60mila unità gli occupati, +0,3% rispetto a febbraio

A marzo il livello di disoccupazione tra le persone di età compresa tra 15 e i 24 anni è sceso al 30,2%, attestandosi ai minimi da ottobre 2011. Lo rileva l’Istat, spiegando che nel mese scorso si è registrata una riduzione di 1,6 punti rispetto a febbraio e di 2,5 punti su marzo 2018. Gli occupati sono aumentati di 60mila unità rispetto a febbraio (+0,3%) mentre sono cresciuti di 114mila unità rispetto allo stesso periodo del 2018 (+0,5%).

Il tasso di disoccupazione a marzo 2019 è diminuito di 0,4 punti rispetto a febbraio arrivando al 10,2%, il dato più basso dopo agosto 2018 (era al 10,1%). Rispetto a marzo 2018 il calo è di 0,8 punti percentuali. Le persone in cerca di occupazione sono 2.641.000 con un calo di 96mila unità su febbraio e di 208mila unità su marzo 2018.

Gli occupati in Italia a marzo 2019 erano 23.291.000 con una crescita di 60.000 unità su febbraio sfiorando i massimi registrati a maggio 2018 (23.326.000). Il tasso di occupazione a marzo ha raggiunto il 58,9%, ai massimi da aprile 2008 (58,9%).

Rispetto ai minimi di occupazione registrati con la crisi economica (22.142.000 unità a gennaio 2014) si sono recuperati oltre 1,1 milioni di occupati. Lo rileva l’Istat spiegando che il recupero del livello di occupazione rispetto al periodo precedente la crisi (lavoravano 23,18 milioni di persone) si è avuto con un cambiamento della composizione degli occupati. Per le donne si registrano 443mila occupate in più rispetto ad aprile 2008 mentre per gli uomini si segnano 480mila occupati in meno.

L’espansione, su base annua, interessa entrambe le componenti di genere, i 15-24enni (+63mila) e gli ultracinquantenni (+210mila). Al netto della componente demografica la variazione è positiva per tutte le classi di eta’. In un anno crescono soprattutto i dipendenti a termine (+65mila) e si registrano segnali positivi anche per gli indipendenti (+51mila), risultano sostanzialmente stabili i dipendenti permanenti.

Su base mensile l’aumento dell’occupazione è determinato da entrambe le componenti di genere e si concentra tra i minori di 34anni (+69mila); sono sostanzialmente stabili i 35-49enni mentre calano gli ultracinquantenni (-14mila). Si registra una crescita dei dipendenti permanenti (+44mila) e degli indipendenti (+14mila), mentre risultano sostanzialmente stabili i dipendenti a termine.

“A marzo l’occupazione – spiega l’Istat – è in ripresa dopo la sostanziale stabilità del mese precedente e tale aumento riporta il numero di occupati vicino ai livelli massimi registrati a metà del 2018. La crescita occupazionale riguarda entrambi i generi, con una significativa espansione delle classi di età più giovani e si concentra prevalentemente tra i dipendenti permanenti”.

Tria: “I dati Istat testimoniano la solidità economica” – I dati comunicati dall’Istat mettono in evidenza “il positivo andamento del mercato del lavoro, con il tasso di disoccupazione che scende a marzo al 10,2%”. Lo afferma il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, commentando i numeri resi noti dall’Istituto di statistica. Da segnalare in particolare, “oltre all’aumento dei giovani occupati e delle posizioni permanenti, il miglioramento del tasso di occupazione che risale al 58,9%, tornando ai livelli massimi da aprile 2018. Numeri che testimoniano la solidità e la tenuta dell’economia italiana”. Fonte (tgcom24)

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