Il latte materno è il primo vaccino: la Sicilia sostiene le mamme che allattano al seno

In Sicilia è stato rilevato che dopo la dimissione ospedaliera, soltanto il 34% delle mamme allatta esclusivamente al seno, la Regione sta provando ad invertire il trend

Allattare al seno materno i bambini fin dalle prime ore di vita è importantissimo e in alcuni casi può salvare loro la vita. È considerato il primo e il più importante vaccino naturale. Quando i neonati ricevono entro la prima ora di vita il colostro – le primissime gocce di latte materno – si attiva infatti rapidamente il sistema immunitario che li rende tre volte più capaci di sopravvivere alle condizioni avverse.

In Italia la pratica dell’allattamento al seno è utilizzata dall’85,5% della mamme, per una durata in media di 8 mesi l’anno mentre il tasso dei bambini sotto i sei mesi che ricevono solo latte materno nei paesi in via di sviluppo è inferiore al 50%.

In Sicilia è stato rilevato che dopo la dimissione ospedaliera, soltanto il 34% delle mamme allatta esclusivamente al seno; un dato che decresce ulteriormente nelle settimane successive, raggiungendo il 20%, quando il bimbo compie i 6 mesi di vita.

La Regione Sicilia prova ad invertire il trend sui tassi di allattamento al seno, per ribadire l’importanza, per la salute del neonato, dell’uso di latte materno. È una delle missioni avviate di recente dall’Assessorato regionale alla Salute che, nell’ambito delle attività istituzionali connesse alla gestione del Piano regionale della prevenzione 2014-2019, sta promuovendo varie attività a sostegno dell’allattamento materno.

Per far crescere sensibilmente un dato che genera un forte gap rispetto ad altre regioni d’Italia, l’Assessorato regionale alla Salute ha redatto – con il supporto di un tavolo tecnico multidisciplinare composto da pediatri, neonatologi, ostetriche, associazioni di mamme – la policy aziendale per il sostegno dell’allattamento, da adottarsi obbligatoriamente in tutte le strutture sanitarie e punti nascita della regione.

Purtroppo nell’Isola i tassi dell’allattamento al seno sono inferiori alla media nazionale e certamente lontani da quanto previsto dalla Organizzazione mondiale della Sanità che stabilisce, quale “gold standard”, l’allattamento esclusivo del neonato nei primi sei mesi di vita e un allattamento prevalente entro il primo anno del bimbo.

È stato ampiamente dimostrato da tutte le società scientifiche internazionali, impegnate in questo tipo di ricerche, come l’allattamento al seno salvi la vita di 800mila neonati l’anno, contribuendo altresì a contenere l’insorgenza di malattie respiratorie e gastrointestinali che, in alcune circostante, potrebbero essere potenzialmente letali.

Recentemente in Sicilia è stata avviata anche un’azione formativa degli operatori dedicati, una misura che dovrà portare ad un cambio di passo, e quindi della cultura, non solo nelle aziende ma soprattutto nelle famiglie. Spesso, infatti, è proprio in ambito familiare che la mamma seppur inizialmente portata ad allattare, una volta tornata a casa, non riesce a trovare quel sostegno di cui ha bisogno nel delicato momento del post partum, quando si è particolarmente soggette a dolori, stress ed ansia.

Le aziende sanitarie ed ospedaliere, fortemente coinvolte nel programma, stanno portando avanti importanti attività quali capillarizzazione dei corsi preparto, utili a spiegare alla futura mamma l’importanza dell’allattamento per la protezione della salute propria e del piccolo nascituro, nonché il potenziamento del supporto domiciliare.

Inoltre, il 21 settembre si terrà in Sicilia la prima conferenza regionale sulla protezione e promozione dell’allattamento al seno, al fine di divulgare il più possibile l’importanza di tale alimentazione per il benessere di mamma e neonato. (fonte balarm.it)

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