“Il commissario Montalbano sono”. Denunciato ubriaco al volante

ENNA – Nella serata di ieri gli uomini della Squadra Mobile di Enna – diretti dal Vice Questore Aggiunto dott. Gabriele Presti – unitamente agli uomini dell’U.P.G.S.P. di Enna e a quelli del Reparto Prevenzione Crimine Sicilia Orientale – Catania – diretti dal Commissario Capo dott. Emanuele Vaccaro – nel corso di un servizio straordinario di controllo del territorio notavano una macchina dall’andatura “strana”, in quanto percorreva la strada cambiando continuamente lato della carreggiata del Viale Diaz a Enna Alta, dando il sospetto di qualche forma di malore del conducente.

Dopo aver intimato l’alt, i poliziotti si avvicinavano alla vettura e sin da subito venivano colpiti dal forte odore di vino che emanava il conducente. Così, lo stesso veniva fatto scendere dal veicolo ma non essendo in grado di tenersi in piedi veniva fatto sedere sul marciapiede.

L’uomo, C.G., leonfortese classe 1972, si dimostrava subito insofferente al controllo e farfugliando frasi sconnesse, palesando un evidente stato di ebbrezza alcolica, in maniera alquanto maldestra, tentando di eludere l’inevitabile sanzione, esclamava: «Il commissario Montalbano sono!».

A quel punto i poliziotti notavano anche delle chiazze nel cavallo dei pantaloni, correlate ad incontinenza che confermava ancora di più che l’uomo fosse completamente ubriaco.

L’uomo si rifiutava di sottoporsi ai previsti test per verificare lo stato di ebbrezza, attraverso l’etilometro, e pertanto veniva denunciato ai sensi del codice della strada per il solo rifiuto a sottoporsi agli accertamenti, punito dal legislatore analogamente al reato di guida sotto l’influenza dell’alcool.

Inoltre, a C.G., è stata immediatamente ritirata la patente ai sensi dell’art. 186 Comma 2° Lettera c) del Codice della Strada e il veicolo è stato posto in stato di sequestro amministrativo ai fini della confisca.

L’uomo, nonostante tutto, a quel punto esclamava: «ma dove mi avete portato? Il mare dove sta? Il commissario Montalbano sono!».

 

 

 

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