Festival Voci dal Sud rinviato. Gli organizzatori: “L’amministrazione Ruvolo fa figli e figliastri”

CALTANISSETTA – RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – “Per quanto attiene al settore artistico, l’amministrazione Ruvolo fa figli e figliastri. Chiediamo pubblicamente secondo quale criterio Palazzo del Carmine decreti sostengo a talune manifestazioni, infischiandosene letteralmente di altre”. E’ lo sfogo di Daniele Di Giovanni e Roberto Vicari della DIVIART, promotori del Festival canoro Voci dal Sud che a loro dire sarebbe stato letteralmente “dimenticato dall’amministrazione Ruvolo”. “Nel corso delle varie edizioni – spiega Daniele Di Giovanni – abbiamo coinvolto nomi del calibro di Mogol, Adriano Pennino, Giuliano Boursier, Marcello Balestra, Tony Vandoni, Nico dei Gabbiani, Fabrizio Venturi, Enzo Longobardi, Daniela Colamasi, Marcia Sedoc, i quali hanno dato ai ragazzi premi di grande prestigio. L’artista nisseno Andrea Meli ne sa qualcosa, avendo grazie a noi ricevuto una borsa di studio offerta dal maestro Mogol del valore di 5.000 euro e vincendo poi un premio da 4000 euro. Anche la talentuosa giovane artista nissena Loriana Di Majo la ha vinto un’incisione discografica con il maestro Venturi.  Siamo consapevoli del fatto – spiega Di Giovanni – che la nostra manifestazione sia perfettibile sotto mille aspetti, abbiamo forse peccato negli allestimenti, ma piuttosto che puntare sulla scena, abbiamo preferito dare sostanza ai premi ed aiutare realmente i giovani talenti che si sono alternati sui nostri palchi, con premi in denaro e borse di studio. Meno lustrini e più concretezza insomma. A proposito di talenti, nelle varie edizioni abbiamo portato nel Nisseno decine e decine di artisti, giurati e discografici provenienti da mezza europa, dal Belgio a Malta, dall’Olanda alla Germania. Ebbene, spiace dirlo, ma siamo letteralmente indignati per l’atteggiamento mostrato dall’amministrazione Ruvolo che adotta il sistema dei due pesi e due misure, avendo privilegiato talune manifestazioni artistiche e letteralmente tagliato fuori noi dal  già esiguo contributo economico degli anni scorsi, limitato cioè al solo palco. Siamo d’accordo che qualsiasi tipo di manifestazione porti beneficio alle città, nel nostro caso, durante le tre giorni di Voci dal Sud negli anni, hanno soggiornato a Caltanissetta a beneficio delle strutture ricettive, oltre 300 artisti, con relativo seguito di insegnanti ed accompagnatori. Abbiamo redistribuito le già basse quote di partecipazione in premi in denaro per i partecipanti. L’anno scorso abbiamo messo in palio premi per 10 mila euro. Anche la giuria ha un costo, che abbiamo sostenuto grazie alle numerose sponsorizzazioni di aziende locali che credono nel valore della promozione della cultura. Evidentemente per la Giunta Ruvolo, siamo figli di un dio minore. Il Festival Voci dal Sud non è una creatura dell’amministrazione, sia chiaro, è una creatura della città e sostenuta dai suoi organizzatori. Ma essere bistrattati in questo modo è un pessimo segnale. Non ci interessano le elemosine dei contributi pubblici. Auspichiamo però che i soldi della collettività vengano distribuiti in maniera equa e senza particolarismi, come invece ci sembra di capire. Le opinabili scelte dell’offerta culturale per la città, limitata alla sola elite del chiuso della stagione teatrale, con lo spopolamento del centro storico sono un chiaro segnale del declino che Palazzo del Carmine offre alla sua città. Detto questo – conclude Daniele Di Giovanni – scusandoci con i numerosi giovani artisti che avevano inviato richiesta di partecipazione, comunichiamo che rinvieremo la settima edizione del Festival Voci dal Sud a data e luogo da destinarsi”.

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