Ennesimo colpo al diritto alla salute da parte della Regione: la cancellazione del Trauma Center è uno scippo che la Provincia di Caltanissetta non merita

La UIL FPL l’aveva detto in tempi non sospetti, nel mese di agosto scorso: la mancata previsione, nella dotazione organica, delle Unità Operative di chirurgia toracica, maxillofacciale e plastica era il preludio ad un declassamento, di fatto, di tutta la sanità della Provincia di Caltanissetta. Non bastava denominare l’ASP di Caltanissetta come DEA di II livello, occorreva riempirlo di contenuti, risorse economiche ed umane.

Oggi, ahimè, i fatti ci danno ragione: la cancellazione del Trauma Center è la riprova della condanna ad una marginalità ed a un isolamento totale dei territori interni.

Le logiche spartitorie e le richieste delle città metropolitane hanno prevalso: mentre l’Assessore Razza inaugura il Policlinico San Marco, struttura all’avanguardia nel sud Italia, Caltanissetta subisce l’ennesima mazzata!!

Sentiamo dire da mesi che la rete dell’Emergenza Urgenza è tempo determinata e che pertanto in caso di gravi traumi la prossimità dei Presidi è fondamentale per salvare vite umane.

Ci spiegheranno costoro come si daranno risposte urgenti in caso di paziente poli-traumatizzato a seguito di incidente stradale se, di fatto, quest’ultimo dovrà essere dirottato a Palermo, Catania o Messina.

Dopo la continua riduzione dei posti letto nel corso degli ultimi anni, da 750 a 560, con consequenziale riduzione del personale da poter assumere e continue fughe dei cittadini al Nord, oggi arriva la ulteriore azione di ingegneria giuridica, pianificata evidentemente da tempo, a detrimento di un territorio già in grave difficoltà.

Usando una metafora, il ponte Bailey appena costruito sulla Caltanissetta Mussomeli, dà la misura di un territorio mortificato, ridotto alla marginalità e sempre più precario.

Il dietro front della Regione è ancora più incomprensibile se consideriamo che il governo, dapprima ha deliberato l’istituzione del Trauma Center a Caltanissetta, nell’ambito della rimodulazione della rete ospedaliera siciliana. Di seguito ha finanziato opere strutturali per tale scopo con ben 800.000,00 euro; poi, in maniera schizofrenica, con un tratto di penna lo ha cancellato.

Il provvedimento regionale avrà conseguenze non solo in termini di risposte insufficienti alla cittadinanza in caso di trauma gravi, ma porterà verosimilmente alla chiusura del reparto di neurochirurgia ed al probabile depotenziamento del 118 e dell’elisoccorso.

Tutto ciò non può essere subito supinamente ed impone una risposta corale della deputazione regionale e nazionale, delle parti sociali e della cittadinanza.

Ci aspettiamo un ripensamento urgente dei vertici regionali, perché la comunità nissena e non solo, giacché il P.O. S.Elia ad oggi accoglie i cittadini di tre province per un totale di quasi un milione di abitanti, non è figlia di un dio minore.

E’ chiaro che la Uil FPL non potrà fermarsi a semplici rassicurazioni e preannuncia azioni di protesta, senza precludere la possibilità di rivolgersi alla Magistratura Amministrativa per impugnare il provvedimento e, se del caso, alla Procura della Repubblica per verificare la sussistenza di eventuali illeciti penali.

 

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