Area di crisi complessa, intervento dei sindacati

Chi fa finta di correre senza essere allenato rischia di inciampare, arrecando, in questo caso, danno al territorio. Questa la sensazione che i Segretari Generali di CGIL CISL UIL, Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania,  hanno espresso attraverso una nota congiunta inviata al Governo centrale. CGIL CISL UIL, affermano i segretari, esprimono forti e argomentate perplessità in merito all’epilogo finanziario dell’accordo di programma generato a seguito del decreto che definisce 24 Comuni, tra questi Gela, Riesi, Mazzarino e Caltanisssetta, area di crisi complessa.

L’accordo di programma, inseguito da 2 anni, doveva e deve essere vissuto quale strumento autorevole e concreto per ridisegnare il territorio attraverso investimenti veri, realizzabili in breve tempo, in grado di valorizzare le idee che tanti giovani hanno in testa e non trovando sostegno economico, cioè linee di credito agevolato, da parte delle banche, le stesse idee non vengono realizzate. Pezzi della politica che hanno criticato per anni  l’importo ottenuto dal sindacato  sulle opere compensative pari a 32 milioni di euro finanziate da ENI, ora sottoscrivono accordi da 10 milioni di euro? Vogliamo pensare ad un grave errore, vogliamo sperare che l’incontro Istituzionale di ieri sia stato solo interlocutorio perché siccome “nessuno è fesso” è ben chiaro a tutti i cittadini, agli attori economici, e dovrebbe essere ancora più chiaro a tutti i Governi, che l’accordo di programma non si può ridurre al finanziamento di qualche capannone.

Per ottenere 10 milioni di euro non c’era bisogno di attendere 2 anni, anche perche, è bene che l’opinione pubblica  sappia, che quella somma era già destinata ai Comuni in questione ed esattamente per la Zona franca della legalità sono state assegnate somme pari a 50 milioni di euro ed ora ne vengono stornati e sottratti 10 per l’accordo di programma, una sorta di gioco delle 2 carte. Emerge con tutta la sua tristezza e forza, ribadiscono i tre Segretari, la questione meridionale, la politica del piattino e dell’elemosina, la stessa impostazione che ha visto l’impoverimento del sud e la contestuale  fuga di migliaia di giovani e interi nuclei familiari.

Non siamo qui a produrre polemiche ma ci opponiamo all’idea che nella stessa isola, la Sicilia, lo stesso ceto politico, possa finanziare un’area con 370 milioni di euro, cioè Termini Imerese, bene per gli abitanti ed i lavoratori termitani, e con qualche misero milione di euro un’altra area, tra l’altro più vasta che include 24 Comuni con 24 storie economiche diverse e alternative fra loro.  Termini Imerese doveva e deve aprire la pista ad un nuovo metodo per una rinnovata economia per i siciliani.

Abbiamo chiesto a Gennaio un incontro  con il  Governatore Musumeci e ne ribadiamo l’urgenza per questo  ci appelliamo alla deputazione nazionale e regionale, nonché ai Sindaci dei 24 Comuni ed a tutte le forze economiche rappresentative di fare fronte unico per evitare la legittimazione di un accordo di programma il cui unico programma è offendere i cittadini, perché la questione non è la firma ma cosa si firma e noi rivendichiamo un ACCORDO di PROGRAMMA INTELLIGENTE e di QUALITA’.

 

 

I Segretari Generali CGIL CISL UIL

Ignazio Giudice Emanuele Gallo Maurizio Castania

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